Ogni anno un nuovo inizio

OGNI ANNO UN NUOVO INIZIO

Posted by nuotounostiledivita

A chi sta per ricominciare e a chi ha appena ricominciato. A chi non ha mai smesso e a chi sta per entrare in piscina per la prima volta. A chi durante l’estate ha messo su 2kg e a chi, invece, sta per iniziare la sua carriera agonistica. Questo articolo lo dedichiamo un po’ a tutti, ma soprattutto lo dedichiamo a te.

Ricomincia la scuola, ricomincia l’università, ricomincia il lavoro e ricomincia il nuoto. Anzi, in realtà il nuoto non ha mai smesso, perché rimane lì in agguato, dietro l’angolo, che ti osserva in continuazione. Il suo profumo ti cerca nei sogni e come un ossessione rimane nella tua mente fino a quando riprendi borsone e attrezzi natatori e ti lanci nuovamente tra le corsie di una piscina.

Eppure insomma, a settembre si ricomincia sempre. Dopo le vacanze estive si torna in acqua con nuovi obiettivi e nuove motivazioni, pronti più che mai ad affrontare nuove sfide. Accade così che ogni settembre è accompagnato da quella piacevole sensazione di mistero e di novità, perché tutti quanti desideriamo ardentemente scrivere una nuova pagina nel libro della nostra vita con il nuoto.

Si ricomincia. E si ricomincia sempre da zero: la sera prima con cura e attenzione si prepara il borsone, cercando – almeno per il primo giorno – di non dimenticare proprio nulla. Ciabatte, shampoo, costume, cuffia, occhialini, telo. C’è tutto. O almeno così sembra. Per una volta non vuoi dover chiedere niente ai compagni, insomma, vuoi iniziare nel migliore dei modi.

Poi varchi nuovamente la soglia della piscina, ripercorri gli spogliatoi teatro delle vicende più incredibili, entri sul piano vasca e ti senti a casa. Può essere passata una settimana o un mese, ma ti sembrerà un’eternità.

Sistemi cuffia e svedesi, sali sul blocco e ti tuffi. Eccoti qui, di nuovo. L’acqua ti avvolge totalmente, un brivido di freddo ti percorre la schiena, le gambe iniziano la loro gambata, le braccia iniziano a dare il ritmo, il tuo corpo fa tutto da solo, tu non devi pensare a nulla.

Sorridi. Sai ancora nuotare. Ora tutto è davvero come prima. È ora di ricominciare, di darci dentro, di raggiungere nuovi importanti traguardi.

Buona fortuna a tutti voi per il vostro nuovo inizio!




LE 10 CITAZIONI PIÙ BELLE SUL NUOTO

LE 10 CITAZIONI PIÙ BELLE SUL NUOTO

Posted by nuotounostiledivita

Frasi leggendarie e frasi motivazionali: abbiamo raccolto le 10 citazioni più belle sul nuoto e ve le proponiamo in questa pagina. Gli autori sono i più disparati: da Michael Phelps a Mark Spitz da Erri de Luca a Bob Bowman, nuotatori, nuotatrici, allenatori, giornalisti, poeti. Ecco quelle che a nostro avviso sono le 10 migliori citazioni sul nuoto:

1 “Il nuoto è sport di silenzi, immaginazione e fantasie.”

Marco Pastonesi

2 “I gesti del nuoto sono i più simili al volo. Il mare dà alle braccia quella che l’aria offre alle ali; il nuotatore galleggia sugli abissi del fondo.”

Erri de Luca

3 “Così tanta gente lungo il cammino, qualunque sia ciò a cui aspiri, ti diranno che non può essere fatto. Ma tutto ciò che serve è l’immaginazione. Tu sogni. Tu progetti. Tu realizzi. Ci saranno degli ostacoli. Ci saranno dei dubbiosi. Ci saranno degli errori. Ma, col duro lavoro, con la fede, con la confidenza e la fiducia in te stesso e in quelli che ti stanno attorno, non ci sono limiti.”

Michael Phelps

4 “I nuotatori quando escono dall’acqua sorridono. I corridori fanno smorfie impressionanti, i ciclisti digrignano i denti, i tennisti chiudono ermeticamente le labbra. I nuotatori sorridono. Non c’è nulla di più struggente e curioso. Forse è per questo che ho deciso di scrivere un libro sul nuoto.”

Carola Barbero

5 “I grandi nuotatori basano sempre le loro motivazioni sul miglioramento del proprio tempo e non sul raggiungimento di quello degli avversari. E alla fine è così che funziona, perché una volta fatto il record non hai più nessuno da raggiungere.”

Bob Bowman

6 “L’acqua ci è amica, non devi combatterla, condividi il suo spirito e lei ti aiuterà nel movimento.”

Alexander Popov

7  “I sacrifici li fanno tutti gli atleti, ma il nuoto è uno degli sport più faticosi in termini di preparazione. Mesi e mesi di allenamenti per una sola gara veramente importante all’anno. Una gara che, nel mio caso, dura un minuto e cinquanta secondi.”

Federica Pellegrini

8  “L’attimo in cui tocchi il bordo della piscina per primo dura un istante, ma te lo porti nel cuore per tutta la vita.”

Massimiliano Rosolino

9  “Non giustificare mai una sconfitta con il fatto che gareggiavi in una corsia poco favorevole. Non conta niente. Ogni gara ha soltanto un vincitore e chi arriva secondo è il primo degli sconfitti.”

Mark Spitz

10  “Il nuotatore è colui che passa le ore ascoltando solo il rumore delle proprie bracciate, seguendo una linea nera sul fondo. Colui che considera il cronometro come specchio del proprio lavoro. Colui che deve avere una testa grande così per contenere passioni, tensioni, emozioni e paure. Colui che si trova da solo contro tutti, quando tutti gli chiedono sempre e solo il massimo.”

Come un Delfino

 

………Swimming is a confusing sport, because sometimes you do it for fun, and other times you do it to not die. And when I’m swimming, sometimes I’m not sure which one it is.

Demetri Martin




l’Acquarama is back! 4 Settembre

Salve abbronzato popolo dell’Acquarama.

Lunedi 4 Settembre avvia ufficialmente la Stagione 2017-2018 della Piscina Acquarama.  La lunga pausa estiva volge al termine anche se dalle previsioni risulta che il rovente  sole, la torrida temperatura e l’opprimente afa ci accompagnerà per gran parte dello scolaresco settembre.  Non ci lamentiamo. Porta male!

Qualche novità per la prossima stagione; alcune positive altre un po’ meno. A dispetto della moderna logica del marketing enuncio prima quelle “meno positive” preservando le migliori per la conclusione.

Dopo qualche anno di stasi abbiamo deciso di aggiornare le tariffe  di alcune attività ( aggiornare e’ un verbo inattendibile nella fattispecie: aumentare e’ decisamente piu’ opportuno). I 10 ingressi del Nuoto Libero passano da 58 euro a 60 euro; la partecipazione bimensile  ai corsi 1 volta a settimana  passa da 75 euro ogni 2 mesi a 80 euro ogni due mesi. L’abbonamento annuale ragazzi passa da 410 euro  a 420 euro. Ecco, mi sono tolto il dente.

Restano invariati tutti gli altri costi, orari e modalità. Grazie a Dio.

Ma veniamo finalmente alle novità: troverete il piano vasca “affrescato” con 5 opere murarie di indiscusso talento; il tutto by i bravissimi Andrea Melani & Benedetta Giusti. Negli spogliatoi femmine saranno a disposizione dell’utenza 8 phon di ultima generazione al posto dei talvolta irritanti asciugacapelli. Nello spogliatoio maschile sarà operante un nuovo riscaldamento a soffitto al posto del datato precedente che libererà inoltre due posti per l’utenza.

Spero che queste evoluzioni saranno di vostro gradimento.

La segreteria e’ operante da lunedi 28 agosto mentre la Piscina riapre con tutte le attività Lunedi 4 Settembre. Per tutti coloro che risultano già iscritti sarà sufficiente una telefonata per specificare la data della ripartenza: 057325646 e’ il numero di telefono mentre www.acquarama.it il sito dove troverete tutte le info che cercate.

Ciabatte, accappatoio e costume saranno necessari per ricominciare l’attività. E non dimenticate di mettere nella sacca del nuoto anche un sorriso: e’ l’oggetto che piu’ ci rende felici.

A presto.




Laszlo, il nuotatore che tutti noi avremmo voluto essere.

Ci conoscemmo ad un antidoping, nessuno dei due riusciva a fare la pipì, le gare erano terminate da un pezzo, i pullman per gli alberghi ormai andati, c’erano quei poveretti che dovevano controllare che non facessimo nulla di illegale, i medici e noi. Lui abbozzava un inglese scolastico ed un italiano strano… io un italiano strano ed un inglese inventato. Andammo via in taxi e parlammo un po’ di tutto, della sua testa sempre pelata, del suo fisico non tanto da nuotatore, del delfino, della pizza e delle nostre grandi orecchie. L’ho visto fare gare incredibili contro atleti che facevano dell’incredibilità la normalità. Se fosse nato in un epoca in cui gli alieni, Lochte prima e Phelps dopo, non avessero nuotato, avrebbe vinto tutto. In patria è un dio, ricordo, a Budapest, gente arrampicata sugli alberi per assistere ad un suo 400 misto. Lui che incarna la tradizione del nuoto ungherese, 200 fa e 200/400 misti. Tra gli umani è il migliore. Pacato e sincero, quando ci vedevamo la prima cosa era dirci di non farla tutta. A differenza di molti la sua nuotata è pura poesia, leggera ed armoniosa, niente a che vedere con la brutalità costruita di russi od americani.

Laszlo è solo un talento puro ed unico .. è potuto passare da 200/400 mx e 200 farfalla a gare brevi con podi mondiali/ olimpici nei 50fa e 100 farfalla.

Per me ci sono i fuoriclasse e i fenomeni,la differenza e che i fenomeni hanno qualcosa in più a livello umano-comportamentale, penso che Laszlo faccia parte di questa categoria. A ogni europeo,mondiale o in qualsiasi occasione non vedo l’ora di vederlo nuotare-

Laszlo, il nuotatore che tutti noi avremmo voluto essere.

Laszlo Cseh è nato il 3 dicembre 1985 a Budapest. Con 6 medaglie olimpiche, 16 medaglie mondiali e 48 medaglie europee è senza dubbio uno dei più forti nuotatori europei (e mondiali) di tutti i tempi.




5 PROBLEMI TIPICI DI OGNI NUOTATORE

5 PROBLEMI TIPICI DI OGNI NUOTATORE

Posted by nuotounostiledivita

Noi nuotatori siamo delle persone abbastanza problematiche. Un po’ perché passiamo così tante ore in piscina da ridurre ai minimi termini la nostra vita sociale, un po’ perché pensiamo sempre così tanto al nuoto che finisce che ci dimentichiamo anche le cose più basilari della vita di tutti i giorni.

Così abbiamo raccolto quelli che sono i problemi più comuni dei nuotatori, creando una specie di vade mecum per tutti coloro che si apprestano a entrare nel mondo del nuoto. Perché bisogna stare molto attenti, il nuoto può creare moltissimi problemi. Ecco la nostra lista:

 

  1. Quando il bagnino ti manda a fare la doccia prima di entrare in piscina
  2. Quando riprendi a nuotare dopo una pausa di 3 settimane
  3. Quando gli occhialini sono completamente appannati
  4. Quando dimentichi le ciabatte a casa
  5. Quando chi non nuota ti dice che il nuoto è semplice
  6. Quando vengono i crampi
  7. Quando facendo la virata non raggiungi il muretto
  8. Quando ti tuffi e il tuo costume decide di scendere
  9. Quando sei sul blocco pronto a partire e ti si rompe la cuffia
  10. Quando devi fare i 400 misti
  11. Quando esci dalla piscina con il segno degli occhialini
  12. Quando vieni travolto da una bracciata a delfino
  13. Quando il tuo allenatore riesce a rendere anche i 25 difficili
  14. Quando devi mettere il costume da gara
  15. Quando quello dietro ti tocca i piedi
  16. Quando si apre lo shampoo nel borsone
  17. Quando durante il set centrale si rompono gli svedesi
  18. Quando vuoi smettere di nuotare, ma no, in realtà non vuoi proprio
  19. Quando la voglia di cibo ti segue 24 ore al giorno come un ombra
  20. Quando provi a togliere gli occhialini ma stai indossando le palette
  21. Quando un nuotatore più giovane va più forte di te
  22. Quando devi spiegare a un nuotatore che un 200 non sono 200 vasche
  23. Quando dimentichi di contare le vasche e stai guidando l’esercizio
  24. Quando vieni colpito da una gambata a Rana
  25. Quando i non-nuotatori ti chiedono se conosci Federica Pellegrini
  26. Quando non vai a nuotare per 4 giorni e devi re – insegnare a te stesso come si fa a stare a galla
  27. Quando colpisci la corsia durante la bracciata a delfino
  28. Quando apri il borsone e hai tutti i vestiti bagnati
  29. Quando nel riscaldamento pre-gara sembra di essere in trincea
  30. Quando al posto di migliorare un tempo lo peggiori
  31. Quando durante il tuffo ti cadono gli occhialini
  32. Quando in estate hai abbronzato solo la schiena (e con il segno del costume)
  33. Quando bisogna svegliarsi la mattina nei periodi di doppio allenamento
  34. Quando a metà del set centrale inizi a pensare a cosa mangerai appena tornato a casa
  35. Quando i tuoi amici ti chiedono di uscire, ma tu hai allenamento



20 COSE che solo chi NUOTA può capire e 10 PAROLE che per i NUOTATORI hanno un SIGNIFICATO DIVERSO

20 COSE che solo chi NUOTA può capire

e 10 PAROLE che per i NUOTATORI hanno un SIGNIFICATO DIVERSO

Posted by nuotounostiledivita

Questo post è dedicato a coloro che passano più tempo in costume che vestiti, a quelli che la sera hanno sempre il segno degli occhialini in viso e che la mattina a scuola hanno i vestiti che profumano di cloro. Insomma, è dedicato ai nuotatori, e solo loro potranno capire quanto segue:

1.Il nuoto crea dipendenza.

2.Gli svedesi non sono solamente gli abitanti della Svezia.

3.Mettere il costume da gara può essere traumatico.

4.Quando si torna in piscina dopo i pranzi delle feste ci si sente degli ippopotami.

5.Andare in giro con il segno degli occhialini è la normalità.

6.Il cloro non è un semplice elemento chimico.

7.L’orologio può avere anche quattro lancette.

8.Prova costume? Ahahahaha

9.Avere fame per 24 ore al giorno è possibile.

10.La vita potrà fare schifo ma un 400 misti sarà sempre peggio.

11.Per abbassare il tempo di qualche centesimo ci vogliono mesi di allenamento.

12.Durante i trofei sono più le volte che ci si innamora delle gare che si disputano.

13.Le piramidi non sono solo in Egitto.

14.L’unico super-eroe realmente esistito è Michael Phelps.

15.Nuotare non è noioso (ma chi glie lo spiega ai non-nuotatori?)

16.In acqua si può sudare, eccome.

17.Niente e nessuno è più odioso di chi ti tocca i piedi durante l’esercizio.

18.Gli Hunger Games sono un gioco da ragazzi rispetto al riscaldamento pre-gara.

19.Take Your Marks.

20.Una volta che inizi non riesci più a smettere.

10 PAROLE che per i NUOTATORI hanno un SIGNIFICATO DIVERSO

Ci sono alcune parole il cui significato è stato completamente stravolto dal mondo del nuoto. Noi nuotatori abbiamo un vocabolario tutto nostro … abbiamo selezionato qualche esempio e ve lo proponiamo in questo articolo:

  1. SVEDESI

PER LE PERSONE COMUNI → indicano gli individui originari e/o abitanti della Svezia.

PER I NUOTATORI → indicano gli occhialini più utilizzati nel mondo del nuoto agonistico. Hanno la caratteristica di poter essere assemblati direttamente dai nuotatori stessi, così da regolare la giusta distanza tra occhi e naso. Sono formati da due lenti, un cordino e un elastico

 

  1. CLORO

PER LE PERSONE COMUNI → è un elemento chimico della tavola periodica con numero atomico 17 e simbolo Cl .

PER I NUOTATORI → è il profumo di cui sono follemente innamorati. Fragranza che indossano costantemente quasi fosse una seconda pelle. Se stanno per un lungo periodo lontani da una piscina ne sentiranno la mancanza: il cloro è una droga per i nuotatori.

 

  1. MURETTO

PER LE PERSONE COMUNI → indica un muro basso, usato solitamente come recinzione o per sostenere i terrazzi di un terreno posto in forte pendenza.

PER I NUOTATORI → delimita la fine di una vasca. Oggetto magico da cui spesso spariscono cuffie, occhialini e borracce, il muretto viene talvolta utilizzato come para infermeria ove far passare improvvisi crampi.

 

  1. BANDIERINE

PER LE PERSONE COMUNI → indicano solitamente i 4 angoli di un campo di calcio.

PER I NUOTATORI → rappresentano un segnale di emergenza che, durante la nuotata a dorso, ricorda a loro che la vasca sta per terminare, così da evitare di distruggere la mano contro il muretto (vedi sopra).

 

  1. BLOCCO

PER LE PERSONE COMUNI → indica un corpo solido di grandi dimensioni o un ammasso di materia.

PER I NUOTATORI → è quella struttura fissa che permette il tuffo di partenza, con il quale ha inizio una gara. Sono numerati (solitamente da 1 a 8) e hanno un’altezza che varia tra i 50 e i 75 centimetri rispetto al livello dell’acqua.

 

  1. DELFINO

PER LE PERSONE COMUNI → indica il più tenero e dolce mammifero marino.

PER I NUOTATORI → rappresenta la bracciata più difficile e faticosa. L’ostacolo più arduo da superare per diventare “veri nuotatori”: una tortura per tutti, fatta eccezione di quei pochi illuminati che lo amano sin dal principio.

 

  1. CORSIA

PER LE PERSONE COMUNI → rappresenta una parte dell’autostrada che possiede specifiche caratteristiche in base alle quali assume un nome (di accelerazione, di decelerazione, di emergenza)

PER I NUOTATORI → è una specie di filo spinato il cui scopo, oltre a quello di dividere la vasca (vedi sotto), consiste nel distruggere le mani dei nuotatori sbadati che ci sbattono contro.

 

  1. VASCA

PER LE PERSONE COMUNI →indica un recipiente di grosse dimensioni solitamente impiegato per la raccolta dell’acqua; quella presente in casa viene detta “da bagno”.

PER I NUOTATORI può essere da 25 o da 50 metri ed è delimitata dai due muretti. Possono farne 10, 100 o 1000 nello stesso giorno: le emozioni che proveranno saranno sempre differenti.

 

  1. RANA

PER LE PERSONE COMUNI → è un genere di anfibio che vive in zone umide/paludosi che salta e fa “cra cra”.

PER I NUOTATORI → è uno dei 4 stili del nuoto. Molto tecnico, soprattutto a livello agonistico, ha come “protettore” il buon Dale Oen.

 

  1. NUOTARE

PER LE PERSONE COMUNI → significa solitamente parlare con il corpo immerso nell’acqua clorata di una piscina e giocare con la palla / continuare a tuffarsi da bordo vasca; è un momento di svago e relax.

PER I NUOTATORI → rappresenta in poche parole la loro vita.




SCEGLIERE DI SCEGLIERE

 

SCEGLIERE DI SCEGLIERE

Posted by nuotounostiledivita

 

Non è mai semplice scegliere. Che sia il nuovo costume o la cuffia da mettere ad allenamento il momento della scelta porta sempre con sé un peso non indifferente e quando ci troviamo di fronte a scelte particolarmente importanti spesso rischiamo di rimanere passivi, continuando per inerzia a fare le stesse scelte che abbiamo fatto in passato.

Dice Paulo Coelho: “Si scorge sempre il cammino migliore da seguire, ma si sceglie di percorrere solo quello a cui si è abituati”

Occorre scegliere di scegliere, quindi, e noi una scelta importante una volta l’abbiamo già presa: iniziare a nuotare. Scelta necessaria ma non sufficiente, dopo aver iniziato occorre porsi una sfida. E la sfida bisogna sceglierla accuratamente.

La scelta è un atto coraggioso e noi non sempre lo siamo. A volte la paura di una scelta troppo azzardata ci ferma e noi ci facciamo cullare dall’idea di rimanere nella nostra tranquilla quotidianità.

Eppure Kierkegaard lo diceva anche 200 anni fa: anche non scegliere, in fin dei conti, è una scelta. Da Platone a Kant il tema della scelta ha attraversato trasversalmente tutta la storia della filosofia occidentale.

Ma è proprio il filosofo danese Sooren Kierkegaard quello che mi ha affascinato maggiormente. Diceva: “esistere significa poter scegliere; anzi, essere possibilità”: noi siamo possibilità, possibilità che sì o possibilità che no: sono le nostre scelte e il nostro coraggio nello scegliere che ci determinano. Sono le sfide che ci poniamo che ci possono far vivere il sogno di Anthony Ervin o di Katinka Hosszu.

L’importanza di porsi degli obiettivi è fondamentale nel nuoto come in qualsiasi altro sport. La scelta ricopre quindi un ruolo fondamentale nella carriera di ogni sportivo. Bisogna vivere la propria vita agonistica in modo attivo e non inerte: occorre fare le proprie scelte. Potranno rivelarsi giuste o errate, ma vanno fatte. Altrimenti tutto il nostro lavoro si rivelerà vano.

Scegliete, dunque: scegliete una nuova gara da affrontare, un nuovo record da battere, una nuova squadra con cui raggiungere i propri obiettivi.

Scegliete di scegliere, insomma. Perché è nel momento in cui noi scegliamo che scriviamo il nostro futuro. Come disse James Joyce: “Domani sarò ciò che oggi ho scelto di essere”.




PROFUMI. NUOTATORI CHE SANNO DI CLORO

 

PROFUMI – NUOTATORI CHE SANNO DI CLORO

Posted by nuotounostiledivita

Rimane sui capelli di nuotatori e nuotatrici, si nasconde nei loro borsoni e resta appiccicato alla loro pelle finché una doccia potente non lo lava via … l’odore di cloro è il segno di riconoscimento di tutti coloro che passano più tempo in piscina che a casa e spesso diventa quasi una droga cui gli appassionati di nuoto non possono fare a meno!

“Di tutti i sensi, l’odorato è quello che mi colpisce di più. Come fanno i nostri nervi a farsi sfumature, interpreti sottili e sublimi, di ciò che non si vede, non si intende, non si scrive con le parole? L’odore è come un’anima, immateriale.”

Così Marcel Hanoun parlava dei profumi … e come dargli torto? A me i profumi hanno sempre affascinato: riescono a trasportarti come per magia in qualsiasi luogo: il profumo del fieno secco mi riporta alle estati passate in montagna quando ero piccolo, il profumo della colla mi riporta agli anni della scuola elementare e quello del glicine mi riporta al giardino di casa in primavera … poi c’è lui, il profumo di cloro, così intenso che riesce a invadere tutto il tuo corpo non appena metti piede in piscina.

Non vi è mai successo di sentire il profumo di cloro fuori dalla piscina? Magari al supermercato o in mezzo a una strada affollata. Ogni tanto mi capita e improvvisamente sul mio volto compare un sorriso. Il profumo di cloro mi teletrasporta in piscina: se l’odore è come un’anima immateriale, l’odore di cloro è l’anima del nuoto. Così simili, il nuoto e il profumo di cloro, allo stesso modo inafferrabili, sottili, sublimi. Il cloro è un po’ come il sale nell’acqua del mare, che si appiccica alla pelle e ti dà quella strana sensazione quando esci … sì, mi direte che si può anche nuotare in acque dolci, ma non è la stessa cosa.

Il cloro rende unica e irripetibile l’esperienza del nuotare. E’ il primo contatto che hai con l’acqua mentre sei sul blocco: senti che questo profumo pervade il tuo corpo anticipandoti quella sensazione di gioia e benessere che il nuoto completerà. Può passare una settimana o due, poi inizierai a sentirne la mancanza, così ti capiterà di passare in piscina solo per prendere una bocccata di cloro … e allora capisci che il nuoto – e il cloro – hanno totalmente preso possesso della tua vita.

 




Swimming Story

IMG-20170212-WA0001

 

Swimming Story di Barbara

Posted by nuotounostiledivita

 

“Ci sono alcuni che si innamorano del nuoto da bambini. Altri che per qualche motivo iniziano a odiarlo, ma poi ritrovano l’amore perduto. Infine ci sono certi che nuotando scoprono un amore che era rimasto sempre nascosto. Io ho sempre amato l’acqua, ma  la mia storia col nuoto inizió col piede sbagliato.

Erano gli anni Novanta, partecipavo al corso delle elementari. Ricordo l’odore pungente di cloro. Un continuo far vasche, ignorando la tecnica. Ricordo la stanchezza, la nausea, e la fatica a respirare. Il dolore dopo aver sbattuto la faccia sull’acqua dopo un tuffo dal blocchetto – quando non sapevo tuffarmi. L’ istruttore arrabbiato, e la sua ossessione per lo stile libero – mentre la mia passione era la rana. Arrivai a fingermi malata, pur di non fare il corso che odiavo.

Passarono gli anni. Durante l’estate facevo qualche vasca nella piscina del condominio, ma di corsi non ne volevo sapere. Guardai le Olimpiadi di Sydney in tv, rimasi affascinata dalla fluidità e naturalezza del movimento di nuotatori come Thorpe, Fioravanti e Popov. Mi trasferii in Australia per l’Università. La piscina divenne un luogo dove fuggire dallo stress e rilassare la mente. Su suggerimento di un mio amico, nuotatore elite, mi iscrissi ad un corso di “stroke correction” dove gli istruttori fantastici mi ribaltarono la tecnica. Passai più tardi ai Masters.

Cosí, alla veneranda età di 25 anni, gareggiai nella mia prima gara, 50m rana. Crampi allo stomaco, adrenalina alle stelle! Poi la partenza, e tutta la tensione si sciolse nell’acqua. Il nuoto divenne una grande passione, mi rendeva felice. Sognai di gareggiare ai Mondiali Masters, ma ero ancora troppo lenta. Quante volte la sveglia scattava alle 4:30 del mattino e pensavo “noooo!”. Volevo restare a dormire, ma mi trascinavo dal letto per andare in vasca, ancora buio pesto, per poi trascorrere 12 ore al lavoro, spesso con i muscoli dolenti. Ma questa volta non c’era più un pessimo istruttore. Il mio team era il mio supporto, i miei coach le guide, l’acqua mia amica, ed IO ero in controllo.

Alla fine mi trovai lí, in una atmosfera surreale, ai Mondiali Masters di Montreal. Disintegrare i miei tempi personali nella rana fu la ricompensa alla lunga preparazione! Vi furono momenti di tristezza nel pensare cosa avrei potuto raggiungere se avessi iniziato a gareggiare da piccola. Mi conforta quello che disse Ian Thorpe, “Perdere non significa arrivare secondo. É uscire dall’acqua sapendo che avresti potuto fare meglio”.

Con la determinazione, sto ancora migliorando e mentre scrivo questo, mi preparo ai prossimi Mondiali Masters. Bisogna sempre dare il meglio di se stessi. In questo modo, sarai sempre un vincitore, nel nuoto e nella vita.”

 

– Barbara




ATLETA e ALLENATORE: una CASSAFORTE e la sua COMBINAZIONE

index

Posted by nuotounostiledivita

Chiunque abbia nuotato a livello agonistico ha avuto un allenatore: troppo severo o eccessivamente amichevole, vecchio e simpatico o giovane e noioso, ci sono un’infinità di diverse categorie di allenatori; ciò che li accomuna è il ruolo chiave che essi svolgono (spesso dimenticato o sottovalutato) in grado di portare al successo (o all’insuccesso) del nuotatore.

Energia, autorevolezza, determinazione, capacità comunicativa, e conoscenze tecniche sono solo alcune delle qualità che un buon allenatore deve possedere. Di fatto quello dell’allenatore è un ruolo fondamentale nella formazione di un atleta, a livello fisico, tecnico e psicologico, insomma, allenare non è affatto semplice; citando Ferguson:

“Allenare significa affrontare una serie infinita di sfide: la maggior parte di esse ha a che fare con la fragilità dell’essere umano.”

Sì, perché tra un buon allenatore e un buon atleta si crea un legame sentimentale e di fiducia reciproca: alla base di una buona sintonia vi deve essere un rapporto che permette di superare anche i momenti più bui e difficili. Una delle fondamentali caratteristiche di un allenatore è avere una profonda comprensione empatica dell’atleta: deve essere in grado di comprendere quello che l’atleta sta provando, quali sono le sue sensazioni e i suoi pensieri, così che sia in grado di aiutarlo nel momento della necessità.

Alcuni sostengono che il ruolo degli allenatori sia semplicemente quello di allenare gli atleti facendo in modo che raggiungano i propri obiettivi, e sebbene questa definizione non sia strettamente errata, è estremamente superficiale e nasconde quello che è il vero difficile compito di un allenatore. Perché il coach ha la responsabilità di educare i nuotatori, ha l’arduo compito di far nascere in loro un costruttivo atteggiamento critico delle proprie performance, è colui che deve scoprire e mostrare al mondo le potenzialità di un nuotatore, deve essere un maestro il cui ruolo è quello di insegnare tecniche e strategie, deve essere in grado di incoraggiare e correggere, sgridare e aiutare.

L’allenatore incarna allo stesso tempo il poliziotto buono e quello cattivo, è contemporaneamente un padre, un maestro e un amico; il rapporto tra allenatore e atleta è uno di quei rapporti magici che caratterizzano il genere umano: perché il nuotatore non è semplicemente qualcuno che ti dice cosa fare, è molto, molto di più.

Concludo con un doveroso ringraziamento a tutti i miei allenatori (senza distinzione alcuna), perché mi hanno reso il nuotatore che sono oggi, e dedico a tutti voi (nuotatori e allenatori) una frase che ho scritto rivisitando due citazioni a me molto care (la prima di Mohamed Dalì, la seconda di Bob Bowman):

“campioni non si fanno nelle palestre. I campioni si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, ma per raggiungere il tuo obbiettivo hai bisogno di qualcuno che creda in te, che si metta in gioco e veda in grande dentro i tuoi occhi e dentro le tue bracciate. L’allenatore non è semplicemente quello che sta di fianco al blocco e ti dice cosa fare. Un allenatore diventa un po’ come un papà, a volte buono a volte cattivo, che ti urla addosso quando hai bisogno di una scossa e che ti abbraccia quando sa che ce l’hai messa tutta. L’allenatore diventa il tuo migliore amico in vasca, quello che ha sempre le parole giuste e gli allenamenti più duri, si dice che il 95% del risultato sia dell’atleta, dovuto alla sua maturità psico-fisiologica, ed il 5% dell’allenatore. Però questo 5% ha un peso impressionante: l’atleta e l’allenatore sono come una cassaforte e la sua combinazione.”